Venerdì 16 dicembre 2022, in occasione di un duplice anniversario, i 50 anni della pubblicazione della teoria degli equilibri punteggiati di Stephen J. Gould e i 20 anni della sua morte, il Seminario permanente 3E “Evoluzione, ecologia ed etica” e ResViva organizzano il workshop The Age of Gould. Incontri su un doppio anniversario gouldiano: 1972/2002.  

Al workshop interverranno: Fabio Di Vincenzo, Elena Gagliasso, Giorgio Narducci, Raffaele Sardella, Andrea Olmo Viola.   L’evento si terrà in presenza, dalle 16.30 alle 19.30, nell’aula IX di Villa Mirafiori (Via Carlo Fea, 2 – Roma) e potrà essere seguito anche in streaming: https://uniroma1.zoom.us/j/87259050313?pwd=WTAwVDNxRnd3dDd4L3VBLzB6VVBiQT09

Organizzazione scientifica: Elena Gagliasso, Simone Pollo, Giorgio Narducci.

PROGRAMMA

  • Giorgio Narducci (condirettore della rivista Riflessioni sistemiche, vicepresidente dell’AIEMS, segretario dell’ARDE), Genesi della Teoria degli equilibri punteggiati e aspetti problematici

Abstract: Sarà affrontato il caso del genere Poecilozonites, molluschi terrestri studiati da S. J. Gould nella sua tesi di Dottorato, e lo studio di N. Eldredge sui Trilobiti del genere Phacops; si arriverà quindi a delineare i nuclei fondanti del classico lavoro del 1972: La Teoria degli equilibri punteggiati che costituisce un aspetto centrale de La struttura della Teoria dell’evoluzione. Si discuterà infine di alcuni aspetti della sua visione evoluzionistica dal punto di vista della diffusione nell’ambito scientifico ed educativo.

  • Raffaele Sardella (Dip. Scienze della Terra, Direttore del Museo di Scienze della Terra, Sapienza Università di Roma), Gould e il ritorno della paleontologia alla tavola alta dell’evoluzione

Abstract: Paleontologo, geologo, filosofo, storico, saggista, biologo, Gould è stato tutto questo insieme e molto di più. Uno degli elementi cardine del suo straordinario contributo nel ridefinire e aggiornare il pensiero darwiniano e i meccanismi dell’evoluzione biologica, è stato quello di avere nello studio dei fossili un asse portante delle sue ricerche, rilanciando il ruolo della paleontologia e riportandola insieme a Niles Eldredge e Elisabeth Vrba alla Tavola Alta dell’evoluzione. Gould ha avuto un ruolo estremamente importante come uomo di cultura, in grado di unire in modo originale e affascinante elitario e popolare, scienza ed umanesimo, passato e futuro.

  • Fabio Di Vincenzo (curatore delle collezioni antropologiche del Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze), Forma e sostanza. Il contributo di Gould al dibattito antropologico

Abstract: L'”Antropologia” di Gould rispecchia i suoi molteplici interessi, scientifici, sociali e anche politici. Gould fronteggia il dibattito antropologico con una sfida da prospettive tra loro eterogenee ma sulla base di un medesimo approccio con il suo pensiero evoluzionistico “pluralista”, critico di ogni forma di riduzionismo e determinismo biologico alle scienze naturali e antropologiche. Si spazia quindi dall’attacco alle pretese di legittimare differenze biologiche e intellettive tra gli uomini su base razziale (sia dal punto di vista storico con le classificazioni razziali, l’eugenetica e le discriminazioni politiche, sia rispetto alla cosiddetta ‘psicologia evoluzionistica’), al rifiuto dei fondamenti epistemologici della sociobiologia e del genecentrismo ultradarwinista. Si va dall’estensione del modello speciativo degli equilibri punteggiati applicato al caso dell’evoluzione umana, alla critica all’adattazionismo, alla riscoperta dell’importanza dei fattori allometrici ed eterocronici di sviluppo evolutivo e ontogenetico nel plasmare la “forma” umana. Di questi ultimi aspetti che più strettamente riguardano la paleoantropologia si offriranno alcuni esempi tratti dal registro fossile attuale.

  • Andrea Olmo Viola (Dip. Filosofia, Sapienza Università di Roma), Oltre Gould: l’evoluzione dell’evoluzionismo

Abstract: Con il suo lavoro di storico e teorico della teoria dell’evoluzione, Stephen Jay Gould, ha contribuito alla critica della Sintesi Moderna. I suoi lavori si sono concentrati nell’elaborare una teoria dell’evoluzione pluralista e gerarchica, attenta a integrare nuove scoperte e pattern esplicativi provenienti da molteplici settori di ricerca. I suoi contributi, fin dagli anni ’70, hanno catalizzato e canalizzato il dibattito che ha condotto all’odierna querelle sulla Sintesi Estesa dell’evoluzione. Si analizzerà l’influenza gouldiana sul dibattito attuale e sulla sua ricezione, sia positiva che negativa, da parte della comunità evoluzionistica.

  • Elena Gagliasso (Dip. Filosofia, Sapienza Università di Roma), Dal dettaglio ‘dedurre la storia’: la potenza darwiniana di Gould

Abstract: Il metodo dell’inferenza di interi passaggi storici segnati dalle eterocronie, grazie all’interpretazione (o re-interpretazione) di minime tracce, lo stile di ragionamento narrativo e il paradigma indiziario, hanno fatto parte dei modi di pensare plurimi di Charles Darwin. Si tratterà la continuità di tali posizioni teoriche e di tali pratiche osservative nel più darwiniano degli evoluzionisti del XX secolo: Stephen J. Gould. Darwiniano come forma mentis ancor prima che come prosecutore e innovatore della teoria. Si vedrà come nella presa in considerazione del fattore tempo, dei suoi diversi ritmi, dei suoi vincoli sulla materia vivente, si saldi un inedito parallelo Darwin-Gould e come il Darwinismo Esteso del paleontologo, quale punto di svolta dall’evoluzionismo classico a quello contemporaneo, sia anche un punto di ritorno a un Darwin più poliedrico.